Un problema da risolvere: il verbale fatto dall’Ispettorato del Lavoro

Che cos’è l’Ispettorato del Lavoro
L’Ispettorato del Lavoro è un ente pubblico appartenente al Ministero del Lavoro che può intervenire con un’ispezione all’interno di qualsiasi attività produttiva anche nel caso in cui questa venga richiesta dai lavoratori. Il risultato è un verbale rilasciato direttamente dall’Ispettorato del Lavoro https://www.verifichelavoro.it/guida-ai-ricorsi-del-lavoro/ a cui il datore di lavoro dovrà rispondere. Ecco, quindi, che diventa fondamentale essere in grado di difendersi in maniera corretta e appropriata, secondo i tempi e i modi previsti dalla legge.
Non tutti, però, conoscono perfettamente i loro diritti e doveri e per questo motivo diventa fondamentale rivolgersi a dei consulenti preparati, formati ed aggiornati in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per rispondere e correggere le eventuali non conformità che possono essere state riscontrate da questo ente di sorveglianza che, è bene ricordare, ha lo stesso valore di un poliziotto giudiziario.
Il sopralluogo dell’Ispettorato del Lavoro
Durante il suo sopralluogo, l’Ispettorato del Lavoro potrebbe contestare diverse presunte irregolarità, tra le quali le più probabili e frequenti sono:
- il mancato rispetto degli orari di lavoro rispetto a quanto viene dichiarato in busta paga (senza considerare, quindi, l’eventuale lavoro supplementare accettato da parte del lavoratore in situazioni definite, appunto, straordinarie);
- la mancata retribuzione del lavoro svolto;
- il lavoro nero, quindi senza la stipula e la firma di un contratto, o comunque con la predisposizione e l’applicazione di un contratto non corretto e regolare;
- il mancato versamento dei contributi INPS (o anche non in numero e quantità effettivamente rispondente alla quantità di lavoro svolta dal dipendente);
- il mobbing esercitato dal datore di lavoro (questa è forse la violazione più difficile da dimostrare da parte del lavoratore e, allo stesso tempo, quella più difficoltosa da parte del datore di lavoro da cui difendersi);
- il mancato rispetto di quanto viene dichiarato in busta paga (ad esempio perché viene indicato che un lavoratore ha usufruito di una giornata di ferie, mentre non è così).
In tutti questi casi un lavoratore potrebbe decidere di denunciare sia in forma anonima sia alla luce del sole il proprio datore di lavoro, avvalendosi anche di testimoni e di varie prove a suo supporto. Per farlo dovrà contattare l’Ispettorato del Lavoro della sua provincia di appartenenza che, in tempi brevi e dopo un’opportuna verifica, effettuerà un’ispezione completa e approfondita sul luogo di lavoro.
Troppo spesso, però, si parte dal presupposto che sia sempre il dipendente ad essere dalla parte della ragione. In realtà, molte volte è proprio il contrario. Ecco perché l’attività difensiva a disposizione dell’imprenditore è un diritto inalienabile.
Cosa fare una volta ricevuto un verbale di ispezione
A seguito di un’ispezione all’interno di un’azienda, l’Ispettorato del Lavoro potrebbe contestare un presunto lavoro non corretto, sommerso e non regolare, quello che nel gergo comune viene definito ‘lavoro nero’. Il datore di lavoro, in questo caso, ha il diritto di difendersi dalle contestazioni riportate all’interno del verbale che gli è stato rilasciato, ma deve farlo entro i termini previsti per legge. Deve cioè presentare un ricorso secondo quello che una volta era l’Articolo 18 della Legge 689/1981.
Un metodo molto utile che può essere quindi utilizzato per predisporre in maniera corretta ed efficace questo documento è quello di compilare un’apposita check list a partire dalla quale si può elaborare uno studio ragionato e preciso della condizione di lavoro della propria impresa.
Il passo successivo è quello di consultare tutti i riferimenti normativi in vigore in modo tale da verificarne il rispetto. Solo ora sarà possibile redigere un documento difensivo, anche facendo uso di appositi format modificabili in ogni loro parte per adattarli in maniera precisa alla propria realtà aziendale.
Per fare tutto ciò, il datore di lavoro può decidere di rivolgersi a dei professionisti e a dei legali, ma con le corrette conoscenze può anche operare in maniera completamente autonoma.