Perché è meglio la pompa di calore aria/aria per la climatizzazione industriale?

Quando si parla di climatizzazione industriale, si tende a credere che ci si trovi davanti alla semplice installazione di un condizionatore in un capannone. Si tratta in realtà di qualcosa di molto più sofisticato, che nasce dal presupposto che il lavoro in capannone sia estremamente importante.
In questa guida vedremo quindi quali sono i più moderni sistemi di raffreddamento / riscaldamento, e perché sarebbero da preferire ai classici ma non sempre idonei impianti a pompa di calore aria / acqua o evaporativi. Se sei interessato ad approfondire l’argomento con un leader della climatizzazione industriale, controlla il sito di Kita Air.
Cosa sono e e quali sono i limiti degli impianti evaporativi
L’impianto evaporativo, anche conosciuto come adiabatico, è un impianto che sfrutta la naturale capacità dell’acqua di assorbire il vapore contenuto nell’aria. È stato molto utilizzato fino a poco tempo fa, e naturalmente rappresenta una scelta valida a patto che nel capannone ci siano determinate condizioni.
In primo luogo non devono esserci macchinari o prodotti che risentano di umidità. In secondo luogo l’impianto deve essere manutenuto e pulito spesso, pena la formazione di spore con il rischio di infezioni respiratorie.
Infine, mentre possono andare bene d’estate, d’inverno non potrebbero essere impiegati, con il risultato di dover acquistare, installare e mantenere due impianti distinti. Come si può vedere quindi, se la scelta è fatta su criteri puramente economici, questa soluzione non si rivela poi tanto vantaggiosa.
Senza considerare che dal punto di vista dell’igienizzazione dell’ambiente non sono il massimo. Il funzionamento, come accennato, prevede che l’acqua assorba una quota di vapore nell’aria, abbassando di fatto la temperatura di qualche grado, almeno nell’immediato.
Il sollievo si rivela però momentaneo, nel senso che all’aumentare dell’umidità (quindi del vapore acqueo), l’acqua smetta di assorbire per cedere (in un circolo vizioso dovuto alla fisica e alla chimica). Altra soluzione potrebbe allora essere la classica pompa di calore acqua/aria.
Come funziona e e quali sono i limiti della pompa di calore acqua/aria
La pompa di calore in oggetto non è altro che una macchina di condizionamento che si usa negli uffici o nei negozi, o anche negli appartamenti. Il funzionamento di base prevede che questi impianti abbiano buona potenza accanto alla facilità di installazione e di manutenzione.
Tuttavia questi impianti sono in fondo delle macchine con due unità, una esterna ed una interna. La combinazione tra queste due unità permette di avere aria calda d’inverno ed aria fresca d’estate. Hanno però alcuni limiti, in primo luogo quello di necessitare di un impianto idraulici per la distribuzione.
Inoltre, d’inverno, la batteria montata sull’impianto subisce alcuni malfunzionamenti, a causa delle basse temperature che vi ghiacciano l’acqua sopra. Infine sono sensibili all’umidità e alla condensa. Ecco perché la pompa di calore aria/aria rappresenta l’innovazione giusta.
Pompa di calore aria/aria: la soluzione ideale
Stiamo parlando di un nuovo sistema che innanzitutto sfrutta il meccanismo di base delle classiche pompe di calore aria/acqua, ma ne supera i limiti e le problematiche. Può essere impiegato sia in inverno che in estate, e lavora molto bene a temperature estreme, fino a meno 30 gradi sotto lo zero.
Ecco perché la batteria non subisce ghiacciamento. Il cuore del macchinario è composto da due unità anche in questo caso, ma concepite diversamente. La prima, esterna, comprende il quadro e il compressore, e la seconda, quella interna, è progettata come un aerotermo.
In tal modo, a fronte di un’elevata efficienza, si ha poco rumore ma prestazioni eccellenti.
Va sottolineato infine che questo sistema per il raffrescamento / raffreddamento, può essere portato in dichiarazione dei redditi e gode anche degli incentivi energetici grazie ai quali si può installare. Ecco perché è necessario rivolgersi solo a ditte specializzate ed esperte.