La piegatrice carta come è fatta

In questo articolo cercheremo di spiegare come una piegatrice di carta dei grande formato è costruita.
La macchina è costituita da un telaio di lamiera in cui ci sono tre rulli in gomma che servono a schiacciare la carta e formare la piega, i vari rulli sono messi in pressione tra di loro con delle molle tarabile che possono dare dai 3 ai 4 kg di forza di pressione per effettuare una buona piega ma non troppo per evitare di spezzare la carta e far staccare il toner in aderenza alla superficie della copia .
Questi rulli di piegatura sono normalmente di un diametro intorno ai 90 mm e sono larghi un metro per piegare i fogli larghi A0 84,1 cm o il formato C0 che sono 91,7 cm oppure il formato B0 10cm
Il diametro dei rulli così grande 80 mm è assai importante per effettuare delle ottime pieghe schiacciate ma allo stesso tempo non spezzate come questa macchina ad esempio, mentre macchine più economiche con diametro rulli più piccoli sicuramente hanno maggiori problemi nell’eseguire una piega bella ma non rovinata.
Ingresso piegatrice
La parte invece di introduzione del foglio viene eseguita con una coppia di rulli oppure un rullo di gomma sotto e sopra una serie di biglie di acciaio con un peso di 50 grammi che hanno la capacità di trascinare la carta senza fare grinze.
L’insieme di questi tre rulli di piegatura più questo rullo di introduzione con le biglie vengono poi tutti movimentati da un unico motore che può essere a corrente continua semplice ed economico ma senza il controllo di accelerazione e frenata, oppure un motore di step che è in grado di determinare il livello di accelerazione e decelerazione e quindi in grado di dare una migliore qualità di piega ad alte velocità come in questo esempio.
A completare la struttura della piegatrice vi è un tavolo per alimentare la macchina con dei fogli di carta di grande dimensione, in questo caso anche il tavolino ricopre una funzionalità assai importante, infatti grazie alla sua dimensione più sarà grande più sarà facile appoggiare una serie di documenti di grande formato e poi agevolmente introdurli uno dopo l’altro, nel caso invece, come in soluzioni economiche il tavolino è più piccolo o addirittura assente questo non è agevole e bisogna appoggiarsi a un tavolo esterno rendendo molto più scomodo il processo lavorativo sulla piegatrice e allo stesso tempo meno produttivo.
Uscita piegatrice
In uscita del corpo della macchina ci saranno sicuramente dei cassetti per ricevere il documento piegato a passo 21 o 19 cm, in questo caso si offrono più alternative da un semplice telo, oppure delle stecche tonde ripiegate che però non riusciranno ad impilare correttamente i vostri fogli piegati e dovrete poi perdere del tempo per sistemarli; mentre ci sono altre soluzioni di piega con dei cassetti in lamiera angolati tali da impilare correttamente i disegni piegati agevolando il vostro lavoro.
La macchina poi per poter essere utilizzata correttamente ha un suo piedistallo a volte la macchina non ha un piedistallo e si installa direttamente su una scrivania o un tavolo la soluzione più economica, altrimenti a piedistallo con 4 piedini che semplicemente vi permetteranno di livellare la macchina su un pavimento sconnesso ma non di muoverla. Una soluzione più accurata consiste nell’avere un supporto composto da quattro ruote in sostituzione dei quattro piedini, un plus se le ruote hanno dei freni anche questa particolare una migliora la soluzione si può muovere all’occorrenza ma durante l’uso può essere fermamente bloccato in posizione per sicurezza dell’operatore.
Bene con questo articolo penso di avervi chiarito alcuni punti e su come sono costruite le piegatrici per disegni, quali sono i punti di forza e di debolezza delle varie soluzione adottate che potranno agevolare o meno l’uso di questa prodotto nella vostro laboratorio o ufficio.